In pieno periodo autunnale, con l’inverno che comincia piano piano a palesarsi, gli agrumi diventano il must have tra la frutta di stagione, adatti per fornire tutto quello che è necessario al fine di affrontare il freddo e i raffreddori che cominciano a diffondersi a macchia d’olio, specie tra i bambini. Bere una buonissima e freschissima spremuta di arancia al mattino è davvero un meraviglioso toccasana.
Se disponiamo di un arancio nel nostro giardino, siamo molto fortunati, perché possiamo dire di disporre proprio a pochi metri dalla propria cucina di una fonte inestimabile di vitamine ed elementi nutritivi, tutto indispensabile per stare bene; ma è anche vero che un albero di arancio richiede qualche intervento di manutenzione, specialmente quando la sua fronda rigogliosa comincia a pesare.
L’arancio: quando comincia a maturare?
Frutto incredibilmente succoso, dalle molteplici varietà che accontentano i palati che amano il gusto più aspro, ma anche i bambini che amano invece il sapore più dolciastro, con le arance non si sbaglia mai. Sono fonte di vitamina C e il loro consumo risulta indispensabile per fronteggiare periodi in cui le difese immunitarie tendono a scemare. Ma quello che ancora di più stupisce delle arance, è il loro momento di transizione, ovvero il passaggio dal fiore al frutto.
Si tratta di un processo assolutamente incredibile, influenzato dal clima e dalle varietà delle arance, che porta alla fase della fioritura della zagara, il fiore profumatissimo da cui dopo poche settimane comincerà a germogliare l’arancia, che crescerà molto gradualmente. Al suo interno, l’arancia accumula zuccheri, acidi e aromi, conferendo un sapore molto caratteristico. Il suo periodo di fioritura è determinato dalla varietà delle arance: tra novembre e dicembre, troviamo le prime arance ovvero le navel; tra gennaio e febbraio, le tarocco; tra marzo e maggio, maturano le tardive, ovvero le valencia.
Ma quando è il momento per potarlo?
Il momento della potatura va determinato da un’attenta osservazione dell’albero, che tiene conto di alcuni fattori determinanti. Ovviamente, il procedimento è uguale a quello legato alla potatura di qualunque altro albero, e viene intensificato laddove ci si accorge che si è verificata una drastica interruzione della produzione dei frutti dell’arancio. Inoltre, tagliando parte della chioma esterna, si consente che la parte interna possa godere di sole e aria a sufficienza, necessari per dare equilibrio e salute alla stessa pianta. Ecco quando è il momento adatto allora per potare un arancio:
- tra la fine dell’inverno e la primavera: che corrisponde al periodo di riposo vegetativo, e le ferite causate dalla potatura hanno modo di risanarsi prima della ripresa della fioritura e, si è visto, anche piuttosto rapidamente
- dopo la raccolta: soprattutto nelle zone più calde, in modo da evitare stress eccessivi alla pianta.
Ricorda di non potare mai un arancio in pieno inverno. E’ un modo molto delicato per questa pianta, che ne risentirebbe in modo considerevole: è infatti il momento della fioritura, e durante questa fase si evidenzia la tendenza ad essere maggiormente stressate, per cui se si recide, le ferite potrebbero non avere il tempo di guarire.
La potatura per un arancio è una pratica davvero essenziale. Riguarda prevalentemente la sua salute generale, perché eliminando rami pesanti, si evita che così l’albero si trovi storto e soffra al fine di mantenere un equilibrio già di per sé reso precario; inoltre eliminando i rami esterni ormai stanchi e cedenti, si dà modo a quelli nuovi di recuperare tutto ciò che è necessario per intensificare la fruttificazione e ritornare ad avere un ottimo raccolto nei periodi relativi alla produzione della varietà che ci regala il nostro arancio.