Come potare un oleandro: il metodo innovativo del giardiniere

Prendersi cura di un oleandro sognifica anche a cadenza regolare e ” giusta ” provvedere per una forma effettiva di potatura che serve in vari contesti, sia per liberare la pianta da parti oramai inutili ma anche per favorire ed incentivare la crescita controllata e proteggerla al tempo stesso da varie malattie che tendono ad abbassare anche notevolmente la salute di una pianta.

Potare l’oleandro è quindi qualcosa di fondamentale se la nostra idea è far prosperare a lungo questa bella pianta, conosciuta per avere una natura fortemente arbustiva, spesso viene infatti impiegata per sviluppare una vera e propria opera ornamentale in giardini, piazze e serre, ed i colori dei fiori sono soliti allietare l’ambiente circostante per mesi interi. Come potarla nel modo giusto?

La cura dell’Oleandro

Unica esponente della specie Nerium, ha una diffusione praticamente mondiale, in quanto riesce a sopravvivere anche in ambienti non così caldi, ma anche relativamente estremi, naturalmente non in condizioni desertiche oppure glaciali. Adattata anche ai contesti urbani, non ha bisogno di cure troppo frequenti e progressive eccezion fatta per una potatura di tanto in tanto.

Nelle giuste condizion infatti l’oleandro cresce abbastanza rapidamente e dato il comportamento arbustivo ridurre l’ampiezza ed il volume dei rami ma anche eliminare tutte le parti oramai inutili come i rami secchi ed i fiori oramai morti è molto importante per direzionarne la crescita, non contando che l’oleandro pur resistente ha alcuni “nemici naturali”.

Come potarlo e quando farlo

Generalmente l’oleandro in una posizione esterna è più autosufficiente ed è in grado di autoregolarsi più facilmente, mentre quello in vaso ha bisogno di qualche attenzioni in più, ricordando di non farlo durante la fioritura, questo è un problema, che può portare anche alla morte della pianta perchè ogni intervento del genere è una forma di shock, quindi:

  • La potatura va fatta prima o dopo la fioritura quindi dopo l’estate oppure all’inizio dell’autunno, se la temperatura è rigida questa può essere ritardata fino ai primi mesi dell’anno
  • I rami e le parti malate vanno tagliate interamente, mentre i rami ancora abbastanza solidi vanno ridotti per circa il 30 % della loro lunghezza
  • Se ci sono rami ed intersecazioni troppo fitte o che vanno verso l’interno bisogna procedere con un taglio più radicale
  • Meglio potare utilizzando delle cesoie affilate, con dei tagli obliqui

La potatura serve anche a ridurre il volume della pianta, soprattutto per gli oleandri a cespuglio che sono sicuramente quelli più voluminosi, quindi possiamo scegliere di eliminare anche tutti i fiori secchi ed i rami che sono oramai troppo sottili e che non diventeranno mai effettivamente utili alla fioritura. Questo incentiva lo sviluppo di nuovi fiori.

Va ricordato che l’oleandro sviluppa i fiori esclusivamente sui rami “nuovi” quindi bisogna eliminare tutti quelli che appaiono oramai troppo secchi. L’oleandro in vaso può essere portato ad essere potato anche in primavera, anche per regolarne la crescita effettiva. Ricordiamo che è una pianta velenosa quindi è fondamentale non bruciare i resti all’aperto ed utilizzare sempre protezioni per volto e mani.

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